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IL CODICE ALFANUMERICO DI UN UOVO: DALL’ALLEVAMENTO ALLA TAVOLA

Le uova sono un alimento conosciuto fin dai tempi antichi e molto apprezzato per le sue caratteristiche nutritive. Le uova di galline, largamente consumate al giorno d’oggi, sono una componente essenziale di molte ricette, dalla crema, alla carbonara, ai biscotti alla pasta all’uovo.

Esse inoltre sono state per molti anni ingiustamente sminuite e quasi demonizzate nella dieta, quando di fatto non aumentano il colesterolo ne provocano malattie cardiache. Sicuramente come tanti altri alimenti, un uso eccessivo non è da consigliare.

È un importante fonte di lecitine e vitamine, oltre che sali minerali e proteine (maggiormente localizzate nell’albume).

In casi di contaminazione possono sicuramente essere un veicolo di Salmonella, motivo per il quale gli allevamenti vengono sempre controllati e un buon piano HACCP nel settore prevede un attento piano di monitoraggio.

Attualmente le uova di categoria A provengono da 4 tipi di allevamenti: biologico, a terra, all’aperto e in gabbia.

L’allevamento in gabbia è quello intensivo, in cui spesso gli animali sono costretti in spazi ristretti senza mai vedere la luce del sole e si rendono necessarie procedure come la ‘sbeccatura’ per evitare che per via dello stress gli animali si feriscano a vicenda. In questo contesto le galline sono molto stressate, con una riduzione della vita media, della produttività ed ovviamente anche della qualità delle uova.

Secondo la Direttiva 1999/74/EC sono stabilite le metrature e le condizioni di vita a cui deve sottostare l’animale negli allevamenti in gabbia e a terra. Per quanto riguarda il biologico invece si seguono le indicazioni del reg.848/2018 sia riguardo la metratura degli spazi che dei mangimi, ed offre protezione da trattamenti ingiustamente crudeli.

Le uova possiamo trovarle sfuse dal fruttivendolo, oppure in pacchi da 2,4,6,10 o 12 uova per confezione. Possono avere dimensioni differenti e un peso che oscilla tra i 40g e gli 80g in media. Il colore del guscio dipende invece dalla razza che ha deposto l’uovo: per esempio le galline livornesi sono famose per le loro uova piccole e bianche come il gesso.

Oltre al lotto e alla data di scadenza (fissata al 28 giorno successivo alla deposizione) su ogni uovo troviamo sempre stampato in verde un codice alfanumerico.

Ma cosa ci dice questo codice??

Abbiamo una sequenza di 11 caratteri:

  • un numero da 0 a 3 che indica rispettivamente l’allevamento biologico, all’aperto, a terra e in gabbia;

  • La sigla IT per il paese di produzione Italia;

  • Un codice di tre cifre per il comune di provenienza;

  • Due lettera per la provincia di produzione;

  • Altri tre caratteri numerici, assegnati dall’Istituto Zooprofilattico di provenienza che identifica in modo univoco un allevamento.

In questo modo, anche non volendo fare una ricerca veloce sui codici assegnati, riusciremo a sapere almeno la provincia di partenza del nostro uovo.

Il mio ad esempio, che vedete in foto, riporta il codice 2IT057TV020.


Codice alfanumerico uovo

Quindi, prima di finire su uno scaffale del supermercato in provincia di Milano, questo uovo si trovava nell’allevamento n°020 sito in Italia, a Pieve di soligo in provincia di Treviso, in un azienda che alleva con metodologia ‘a terra’.

A questo link potete trovare i codici ISTAT dei comuni, basterà unire le prime 3 cifre alle tre cifre di riferimento della provincia (nel caso di Treviso è 026).


Il mio uovo ha quindi viaggiato per 311 km per arrivare in cucina.

Non proprio quello che si direbbe “a KM 0”!


E le tue uova? Da dove sono partite? :D


Trovate un video esplicativo sul canale YouTube e per essere sempre aggiornati, potete seguire la pagina Instagram!!

 
 
 

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